Continua l’azione di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica da parte del Gruppo della Guardia di Finanza di Rimini, diretta a riscontrare eventuali fenomeni di indebita fruizione del “Reddito di Cittadinanza”. I Finanzieri del Gruppo, sotto la direzione del locale Comando Provinciale, hanno individuato un cittadino Riminese, titolare di un’impresa artigiana, risultato indebitamente titolare del contributo economico nella misura di € 780,00 mensili, a partire dall’ aprile del 2019. Il nominativo, infatti, è saltato subito agli occhi dei Finanzieri in quanto precedentemente era stato sottoposto a verifica fiscale ed era risultato “evasore totale”, avendo omesso di presentare le prescritte dichiarazioni annuali dei redditi, IVA ed Irap, pur aver intrattenuto rapporti economici con diverse aziende operanti sul territorio nazionale, con la conseguente segnalazione all’Agenzia delle Entrate, per il recupero delle imposte evase. I riscontri eseguiti hanno permesso ai Finanzieri di rilevare che l’artigiano ha omesso di comunicare all’INPS la variazione del maggior reddito di € 32.000 accertato dall’Agenzia delle Entrate sulla base del processo verbale di constatazione stilato dalla stessa Guardia di Finanza al termine della verifica fiscale. In merito al requisito economico, la legge che regola il “reddito di Cittadinanza” prevede un reddito familiare inferiore ad € 6.000, ovvero ad € 9.360, laddove il nucleo familiare risieda in abitazione in locazione e quindi, qualora l’artigiano avesse comunicato la variazione del reddito all’INPS, l’ente avrebbe determinato la decadenza dal beneficio. L’imprenditore, oltre ad aver omesso di comunicare la variazione del reddito, ha “dimenticato” di dichiarare la proprietà di un immobile sito fuori Provincia del valore stimato pari ad € 88.000. Anche in questo caso la legge fissa un limite per quanto concerne il patrimonio immobiliare, in Italia e all’estero, diverso dalla casa di abitazione, di valore non superiore ad € 30.000. A conclusione degli accertamenti, i Finanzieri hanno, pertanto, deferito l’artigiano all’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi di reato di cui all’art. 7, comma 1, del D.L. n. 4/2019 che prevede la reclusione da due a sei anni. E’ scattata, altresì, la segnalazione agli uffici dell’INPS per la revoca immediata del contributo del “Reddito di Cittadinanza” ed il recupero di tutte le somme indebitamente percepite. L’attività di controllo nei confronti dei soggetti destinatari delle prestazioni sociali agevolate mira, da un lato, a salvaguardare gli interessi finanziari degli Enti erogatori e, dall’altro, a perseguire obiettivi di “equità sociale”, tutelando la corretta redistribuzione delle risorse pubbliche nei confronti di chi ne abbia effettivamente diritto e bisogno e reprimendo le condotte di indebita richiesta e/o percezione di sussidi e agevolazioni.
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